mercoledì 30 novembre 2011

La normalità non esiste.
Ogni tanto sento il bisogno di dirmelo.

lunedì 14 novembre 2011

Folla

folla. folla che grida. folla per l'affermazione. folla per dire che tutti possono tutto. folla accalcata. folla violenta. folla di individui. folla di esuberanti. folla per il singolo. folla per tutti. folla per il lavoro. folla per la bellezza. folla per l'ordine. folla per l'eleganza. folla per lo svago. folla per la perfezione. folla per il corpo perfetto, folla per l'anima perfetta. folla per il controllo. folla per lo spietato successo. folla che non guarda in faccia. folla che non ha sguardo. folla che non vede. folla per uscire dalla massa. folla per uscire dalla folla. folla che schiaccia tutto ciò che è legame, relazione, collettivo. che schiacchia e lascia nel fango. folla con i piedi pesanti. folla che calpesta, che schiaccia forte. folla che diviene follia. folla. folla che grida.


Il modo di vedere il mondo da parte di un gruppo, funziona a sostegno di coloro che ne fanno parte offrendo una definizione autogiustificante della loro situazione, e la possibilità di giudicare ad una certa distanza quelli che non appartengono al gruppo.
E. Goffman, Asylums. Le istituzioni totali: i meccanismi dell'esclusione e della violenza, Ed. Einaudi, Torino 2010, Prefazione dell'autore, pag. 26


Da questa alterazione radicale deriva la frequentissima sindrome della "de-realizzazione simbolica dell'altro": senso di estraneità di fronte al linguaggio, al sistema espressivo, al corpo altrui; difficoltà di accedere alla certezza dell'esistenza dell'altro; pesantezza e distacco di un universo interumano in cui le cose espresse si fissano, i significati hanno l'indifferenza massiccia delle cose e i simboli assumono la gravità degli enigmi: è il mondo rigido dello psicastenico e della maggior parte degli schizofrenici.
M. Foucault, Malattia mentale e psicologia, Raffaello Cortina Ed., Milano 1997, pag. 61

domenica 13 novembre 2011

Altra me

E io mi ricoprivo di
foglie gialle d'autunno,
percorrevo vie nere
dai lunghi alberi scuri.
E una musica francese
accompagnava da lontano
i miei sogni più opachi
resi ormai scomodi e quasi folli.
Sfioravo segreti in un ritornello malinconico.
Una foglia nell'aria,
grossa, gialla, stanca;
pesante e leggera, si lascia cadere
senza rumore.
Un'altra me nella sua traiettoria lenta.

mercoledì 2 novembre 2011

Retaggi di normalità / 2

Esclusione

Mi sia concesso pertanto uno spazio di esclusione, nel quale la stranezza non sia condannata al silenzio o, peggio, al castigo, in nome del rigore della prevedibilità. In nome del fascino della sicurezza. Quella stessa sicurezza suscitata da passanti ben vestiti (qui la parola "borghese" è ridondante), che passeggiano parlando a bassa voce, belli e pettinati, lungo vie illuminate, pulite, colme di vetrine luccicanti, unico punto di attrazione e obiettivo della passeggiata. E magari con qualche personaggio di cera, impassibile e asciutto, in una divisa blu o verde, a seconda della rilevanza del suo ruolo, a completare il quadro del benessere e della felicità, al riparo da quei raggi di sole che danneggerebbero la pelle.
Mi sia concesso uno spazio di esclusione al sole forte, quindi.